Esempio di configurazione di Krita per l’uso con un eye tracker

Attenzione

Questa pagina non è un documento ufficiale di riferimento. Si basa sulle esperienze di un singolo utente. Le informazioni potrebbero non essere applicabili se si utilizzano dispositivi di tracciamento o software di controllo diversi.

I dispositivi «eye tracker» (di tracciamento dello sguardo) stanno diventando sempre più affidabili e trovano sempre più spazio nelle configurazioni dei computer moderni. Sebbene questi dispositivi siano utilizzati da varie categorie di utenti, ci concentreremo su quelli che presentano disabilità fisiche e possono utilizzare solo gli occhi per interagire col computer.

Se non hai esperienza in questo campo, ecco alcune cose che dovresti sapere prima di iniziare:

  • L’eye tracker deve essere correttamente calibrato affinché il puntatore siail più vicino possibile al punto in cui l’utente sta guardando. Questo potrebbe essere di difficile riuscita, soprattutto se il posizionamento dell’eye tracker, in relazione all’utente, non fosse fisso nelle diverse sessioni.

  • La mancanza di accuratezza nel controllo rende praticamente impossibile puntare piccole aree sullo schermo, tipo i pulsanti piccoli o gli elementi del menu. Anche gli angoli e i bordi dello schermo potrebbero essere difficili da raggiungere. Non bisognerebbe mettere, inoltre, elementi dell’interfaccia vicini uno all’altro, poiché questo aumenterebbe la possibilità di selezionare accidentalmente l’elemento sbagliato.

  • Le operazioni del mouse tipo clic singolo, clic doppio, clic destro, trascina e rilascia, ecc., richiedono sforzi aggiuntivi, nel senso di dover alternare le modalità all’interno del programma che controlla il dispositivo. Dovrai mantenere questi passaggi al minimo affinché il lavoro non venga interrotto di frequente.

  • L’attivazione della modalità non avvia automaticamente l’operazione. Dovrai eseguire un’ulteriore operazione per quella. Nel nostro caso, tale azione è il «soffermarsi». Per esempio, per avviare un programma, passi alla modalità doppio clic sinistro e poi ti soffermi sull’icona dell’applicazione per attivare il doppio clic. La regolazione del tempo di sosta è un importante compromesso: tempi di sosta più brevi permettono un lavoro più veloce ma possono anche generare più errori.

Requisiti

A parte l”ovvio requisito di possedere un dispositivo eye tracker, avrai bisogno di un programma di controllo che ti permetta di interagire col dispositivo. Il programma sarà probabilmente fornito assieme al dispositivo, ma potrebbe anche non bastare per il suo utilizzo con Krita.

Una delle funzionalità di base di questi programmi è emulare i clic del mouse. Nel nostro caso, il programma fornisce un menu a comparsa (si attiva passandoci sopra col mouse) che include pulsanti grandi per alternare le modalità tra i pulsanti destro/sinistro del mouse e i clic singoli/doppi. Dopo aver selezionato la modalità, il menu a comparsa può essere ridotto in modo da lasciare più spazio nello schermo all’applicazione.

Per rendere più semplice la configurazione e l’uso, alcuni software includono solo le modalità di base, come i clic singoli. Ciò è sufficiente per molte applicazioni popolari come i client di posta elettronica e i browser, ma con Krita hai bisogno di trascinare e rilasciare per disegnare. Se il software di controllo fornito non supporta questa modalità (chiamata di solito «emulazione del mouse»), puoi contattare il produttore del dispositivo per assistenza oppure cercare opzioni open source.

Avvio di Krita

Fondamentalmente, per avviare Krita dovrebbe essere sufficiente impostare il programma di controllo alla modalità doppio clic sinistro e la sosta sull’icona di Krita sul desktop, nonostante ci siano alcuni problemi per questa operazione:

  • All’avvio Krita chiede di scegliere un modello. Probabilmente non vorrai che questo si verifichi a ogni avvio e vorrai iniziare semplicemente con un modello vuoto.

  • In seguito, il salvataggio del documento richiede l’interazione con la finestra di dialogo di salvataggio, azione non molto semplice per questo tipo di utilizzo.

Una soluzione a questi problemi potrebbe essere creare un modello vuoto ed eseguire uno script che copierà questo modello con un nuovo nome e lo invierà a Krita. Ecco uno script di esempio per Windows che utilizza un suffisso di data e ora e si assicura che ciascun file abbia un nome diverso (sostituisci USERNAME col nome utente vero):

@echo off
for /f "tokens=2 delims==" %%a in ('wmic OS Get localdatetime /value') do set "dt=%%a"
set "YY=%dt:~2,2%" & set "YYYY=%dt:~0,4%" & set "MM=%dt:~4,2%" & set "DD=%dt:~6,2%"
set "HH=%dt:~8,2%" & set "Min=%dt:~10,2%" & set "Sec=%dt:~12,2%"
set "datestamp=%YYYY%%MM%%DD%" & set "timestamp=%HH%%Min%%Sec%"
set "fullstamp=%YYYY%-%MM%-%DD%_%HH%-%Min%-%Sec%"
set filename=USERNAME_%fullstamp%.kra
copy "C:\Users\USERNAME\Pictures\blank.kra" "%filename%"
start "C:\Program Files\Krita (x64)\bin\krita.exe" "%filename%"

Facendo doppio clic sullo script verrà creato un nuovo file di Krita nella stessa cartella del file di script. Dato che il file ha già un nome, la finestra di dialogo di salvataggio dei file verrà evitata. Combinato col salvataggio automatico, può essere un modo efficiente per salvare il tuo lavoro.

Suggerimento

Memorizzare questi file direttamente su un servizio di archiviazione in rete renderà l’operazione ancora più sicura.

Potresti anche affrontare alcuni problemi di tempistiche durante l’avvio di Krita:

  • Dopo aver fatto doppio clic sull’icona di Krita o dello script e Krita inizia a caricare, il persistere sull’icona avvierà una seconda istanza.

  • Allo stesso modo, dopo aver fatto doppio clic, se un’altra finestra viene accidentalmente portata in primo piano, Krita potrebbe avviarsi in modo parzialmente visibile dietro quella finestra.

Per prevenire questi problemi, sarebbe di aiuto se gli utenti si allenassero a guardare un punto neutro qualsiasi (tipo uno spazio vuoto sul desktop) fino a quando Krita non viene caricato.

Disposizione

Poiché gli elementi dell’interfaccia devono essere grandi, devi economizzare l’area dello schermo. Potresti, per esempio, avviare in modalità a schermo intero ed eliminare i menu e le barre degli strumenti inutilizzati. Ecco una schermata della nostra disposizione:

Screenshot of Krita when used with an eye tracker.

Avrai necessità di un accesso facile a tutto quello di cui hai bisogno. Per i disegni, gli elementi essenziali sono i pennelli e i colori. Rendiamo dunque permanenti le aree di aggancio per questi elementi.

Krita offre molti tipi di pennello ma l’area di aggancio ne deve contenere un numero limitato, affinché le icone dei pennelli risultino grandi abbastanza. Consigliamo di creare una preimpostazione dei pennelli personalizzata, a tuo piacimento.

Ci sono diversi strumenti di selezione dei colori, ma la maggior parte di essi non è facilmente utilizzabile in quanto richiede un alto livello di controllo del mouse. L’Area tavolozza python è la più semplice da usare: qui puoi selezionare un set di colori predefiniti, simile alle preimpostazioni del pennello. Come già detto in precedenza, in modo simile alla selezione del pennello, ti aiuterà a creare un set personalizzato di colori preferiti.

Una volta che ti ritieni soddisfatto della disposizione scelta, un’altra funzionalità ti aiuterà a bloccare le aree di aggancio. Queste ultime potrebbero chiudersi o spostarsi per sbaglio. Per esempio, nella modalità di trascinamento e rilascio (drag and drop) potresti afferrare accidentalmente un’area di aggancio e trascinarla in giro per lo schermo. Per impedire che questo avvenga, inserisci il seguente parametro nel file kritarc:

LockAllDockerPanels=true

(Guarda le Domande frequenti su Krita per sapere come trovare il file kritarc di configurazione nel tuo sistema).

Se, come noi, stai utilizzando un menu con controllo di attivazione tramite passaggio del mouse, devi anche decidere dove posizionarlo quando è minimizzato. Mettilo in un punto di facile accesso ma dove non interferisca con Krita. Nella schermata puoi notare che si trova sul lato sinistro dello schermo.

Riepilogo

In sintesi, lavoriamo come spiegato qui sotto.

Per avviare Krita:

  1. Sul desktop, soffermati sul menu a comparsa attivabile al passaggio del mouse e seleziona la modalità doppio clic sinistro.

  2. Fai doppio clic sullo script per la creazione del nuovo disegno. Guarda un punto neutro dello schermo fino a quando Krita non viene caricato.

Disegnare con Krita:

  1. Passa alla modalità clic singolo sinistro.

  2. Seleziona un pennello e/o un colore utilizzando le aree di aggancio.

  3. Passa alla modalità trascina e rilascia (drag and drop). Sei pronto per disegnare.

  4. Vai al punto in cui vuoi iniziare un tratteggio e soffermati fino a che il trascinamento inizia (ciò emula la pressione e il mantenimento del dito sul pulsante del mouse).

  5. Disegna.

  6. Quando vuoi terminare il tratteggio attivo, soffermati sul punto finale fino a che non esci dal trascinamento (ciò emula il sollevamento del dito dal pulsante del mouse).

  7. Ripeti l’intero processo.

Per finire:

  1. Passa alla modalità clic singolo sinistro.

  2. Fai clic sul pulsante per chiudere la finestra.

  3. Quando vieni avvisato di modifiche non salvate, fai clic sul pulsante per il salvataggio del file.